Come sciogliere il dolore di un trauma?
La figura dello psicoterapeuta è certamente un aiuto importante, talvolta necessario. Attraverso l’aiuto di un professionista specializzato in traumi si attraverseranno inizialmente i vissuti antichi esacerbati dal trauma stesso, per poi, dopo poche sedute, passare alla tecnica risolutiva per eccellenza rispetto a traumi, lutti e fobie, che è l’EMDR (EYE MOUVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING).
Ma prima di parlare della tecnica in sé, descriverei brevemente cos’è un trauma.
Un trauma è un evento che impatta a tutti i livelli nel vissuto interno della persona, unito spesso anche ad una certa attivazione del corpo, e può interferire con il normale funzionamento del soggetto se esso si trasmuta in Disturbo Post Traumatico da Stress, oppure non impattare in modo così evidente e pervasivo trasformandosi per esempio in fobia oppure in difficolta ad attraversare situazioni di vita che, in modo tacito e automatico, riportano il soggetto a quell’antico vissuto.
Nella quotidianità, il soggetto stesso pare non credere nemmeno di essere portatore di un trauma.
Lo psicoterapeuta specializzato in trauma, usando la tecnica dell’EMDR, non fa altro che aiutare il paziente ad integrare il dolore del ricordo traumatico nella vita stessa del paziente; in buona sostanza il soggetto certamente continuerà a ricordare l’evento ma il medesimo ricordo non restituirà più lo stesso disagio nella vita presente dello stesso.
Purtroppo, spesso e molto di più di quanto si creda, i traumi esistono, si formano e prendono piede nella vita della persona con parecchie conseguenze negative - come accennavo prima - e possono essere l’origine di varie fobie.
Come successo ad A., la quale, mentre parlavamo di fobie e le accennavo la possibilità di un trattamento di EMDR specifico per (appunto) fobie, lutti e traumi, ha collegato un suo evento traumatico passato di cui ancora non mi aveva parlato.
A. aveva 12 anni e si trovava in auto con la sorella diciottenne, c’era nebbia e lei ricordò di aver sentito un impatto molto forte dell’auto che le fece pensare, all’epoca, ad uno schianto d’uccello; in realtà non si trattava affatto di un piccolo animale finito sul parabrezza ma un uomo che purtroppo morì sul colpo. Mentre la sorella rimase scioccata e questo stato durò probabilmente per molti anni, la mia paziente sviluppò la fobia per gli uccelli. Nonostante la fobia esperita fino a quel giorno, quando la paziente riuscì in questa correlazione attraverso l’uso dell’EMDR, smise di soffrirne.
E così pure T., paziente trentenne che aveva subito numerose violenze fisiche (percosse da parte del padre). Essendo anche lui padre, in seguito ad una sculacciata alla figlioletta, iniziò a tremare, collegando la percossa a quelle che lui aveva subito parcheggiandole in un angolo della sua coscienza. Ne conservava, pertanto, sì il dato mnestico ma non il vissuto emotivo, che invece si era slatentizzato solo dopo le percosse alla bambina.
Ecco allora che, intervenire con una terapia per aiutare il paziente a fare le connessioni giuste, servirà a RIATTRAVERSARE il suo passato doloroso e, attraverso l’uso dell’EMDR, ad elaborare i suoi antichi traumi o fobie.
Dott.ssa Chiara Satanassi
Psicologa e Psicoterapeuta a Bologna
Psicologa Psicoterapeuta
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Iscritta all'Ordine degli Psicologi e degli Psicoterapeuti della Regione Emilia Romagna